Yoko Ono, la donna giapponese vedova di John Lennon sempre attenta alle cause sociali, ha partecipato in prima persona alla richiesta di fermare le uccisioni dei delfini in Giappone.

La donna, in data 20 gennaio 2014, ha pubblicato una lettera aperta ai pescatori di Taiji, una piccola cittadina nel Kansai diventata famosa per il film "The Cove", vincitore di un Premio Oscar, in cui si documenta l' annuale "bagno di sangue" operato a discapito dei delfini.

In questa cittadina del Giappone, infatti, i delfini vengono dirottati e poi chiusi in una baia: gli esemplari più belli vengono selezionati per la vendita agli acquari, mentre tutti gli altri vengono uccisi.

Tale pratica, ultimamente, ha richiamato anche l' attenzione dell' Ambasciatrice USA in Giappone Caroline Kennedy, tanto da spingerla a manifestare la sua disapprovazione anche su Twitter.

Nella sua lettera aperta, Yoko Ono parla di "futuro del Giappone" e di quanto tali pratiche ne rovinino la reputazione ed i rapporti con gli altri Paesi nel mondo: "queste pratiche saranno una motivazione da parte dei grandi Paesi ed i loro figli in Cina, India e Russia di parlare male del Giappone".

La lettera continua spiegando che tali operazioni di "mattanza" screditano il Giappone ed in un periodo come quello presente, colmo di tensioni con i Paesi vicini ed attualmente in disputa per rivendicazioni territoriali, non fanno altro che peggiorare l' immagine nazionale.

L' attenzione è rivolta soprattutto alle nuove generazioni, perché non crescano con impressioni negative sul popolo giapponese, che negli anni passati ha dovuto lottare tanto per ottenere la fiducia del mondo.

La lettera, in calce, porta la dicitura "c.c. Primo Ministro Giapponese, Shinzo Abe".
L' intero testo è pubblicato al seguente link: http://imaginepeace.com/archives/20166